Prima di cominciare a raccontarvi questa strimpellata di chitarra, vi tranquillizzo...
E' molto più semplice e veloce di quanto si possa pensare. E se proprio non ci credete, c'è sempra la pasta fresca in vendita per i pigri o i senza tempo!
Per questa schitarrata, ho usato una miscela di semola di grano duro e farina ai cereali Perniola Alimenti ( 70% e 30% ), un uovo ( la regola ne prevede uno ogni 100 gr, ma è già tanto se ne ho messo uno di cui si può fare serenamente a meno ).
Impasto, lascio riposare una mezz'oretta la pasta. La mezz'oretta serve per far rilassare la pasta, altrimenti tenderà a ritirarsi... In tutta onestà, se non c'è tempo da perdere o voglia di aspettare, che si salti anche questo passaggio e non succederà niente di che.
Ed entra in scena lei. Questo strumento di antiche origini abruzzesi: la chitarra. Antico, ma ancora usatissimo.
La mia ha due file di corde e due distanze: uno per gli spaghetti e uno per le tagliatelle.
La mia ha due file di corde e due distanze: uno per gli spaghetti e uno per le tagliatelle.
Mi diverte troppo usarla e far suonare le sue corde quando libero l'impasto...
E' semplice.Lo giuro! Si stende la sfoglia dello spessore uguale alla distanza fra le corde ( si, più o meno, l'importante è non mettere sulla chitarra un velo di pasta ) per ottenere un formato di pasta a sezione quadrata.
Si passa il matterello sull'impasto; la pressione spinge la sfoglia contro i fili di acciaio che la tagliano... E poi si sfiorano con le dita. Mentre la chitarra suona, le corde si allargano e gli spaghetti scivolano sul piano inclinato di raccolta.
Consiglio: infarinare bene la sfoglia prima di poggiarla sulla chitarra aiuta a separare meglio la pasta!
Eccola qua!
La allargo e la lascio essiccare giusto un po'.
Nel frattempo, salto in padella con olio i miei funghi auto prodotti ( si, si certo che vanno bene anche quelli comprati ), pomodorini e olive nere.
Sfumo col vino e aggiungo due capperi.
Aggiusto a crudo di sale, pepe olio e sbadabam! Nel piatto e nella pancina!