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Quello che le trofie non dicono... ( trofie di grano duro )


 E' importante conoscere un po' la storia di quello che mettiamo nel piatto!
Quello che le trofie di Perniola alimenti non dicono dal loro sacchetto è tutta la premura che c'è dietro la realizzazione di un prodotto dall'aspetto quasi comune  (ad uno sguardo frettoloso ), ma dai contenuti fuori dal comune.
Chiara e Marianna mi raccontano con passione e dedizione, tutti i pochi passaggi che portano un chicco di grano ad essere il protagonista di una deliziosa trasformazione.
Chiara va di persona a guardare negli occhi i chicchi.
Chiara si assicura personalmente che i chicchi facciano un BUON viaggio. Comodi e ben areati, tragitti in tempi brevi e in condizioni amorevoli che non ne alterino l'umidità ( evitando così la formazione di muffe dannose per la nostra salute ).
Chiara&Marianna mi raccontano il processo di nascita delle trofie e di tutta la loro pasta artigianale.
La pasta come le trofie, non trafilata, passa attraverso delle formatrici lente. Ciò evita che la pasta venga stressata, come avviene in macchine che funzionano a velocità maggiore. 
Dopo aver preso la forma di trofia, viene staccata a mano e non con taglio meccanico. Lo si nota sia perchè ogni trofia ha la sua personalità, non sono tutte uguali, anzi!!!
A mano vengono spostate su telai in legno di abete



  ove si essiccano NATURALMENTE, con i loro tempi... Variabili da CINQUANTADUE fino a SETTANTADUE ore, in periodi più freddi. 
E' abbastanza intuititvo che questo incida su tempi di produzione e su facili profitti, dando valore alla bontà del prodotto e a chi lo consumerà.
I tempi naturali consentono alla pasta di mantenere intatte le  fragranze ed i sentori della farina di grano duro che investono piacevolmente e con carattere quando si apre la confezione e si inspira... Come mi hanno consigliato loro. La pasta cuoce, rilasciando profumo di semola e restando callosa come se fosse fresca!!!