si, perchè poi tutto è una questione di prefissi.
Non mi sento esPERTA di cucina. Non mi voglio alzare sul capo una cresta avicola di orgoglio...
Io mi sento al massimo aPERTA a sperimentare, a provare, a pasticciare.
Anzi NO.
Non ho voglia di usare termini ambigui che possano gettare l'ombra del dubbio sulla mia autenticità. più che pasticci, li definisco "versione BETA".
E' quello che in gergo informatico definisce una versione non definitiva, in via di miglioramento.
La provo, vedo come va. Se non va, tento una seria di aggiusti, di approssimazioni.
Questa sono io in cucina. ( e, di riflesso, su questo blog )
FACCIO, quando la mia testolina vede un ingrediente, un colore, sente un odore, un sapore che potrebbe stare bene con un altro e prova ad unirli. Ci sono volte in cui questi fatti sciaguratamente si trasformano in sfatti. disfatti o disfatte :D. Ci sono volte in cui ne viene fuori una meraviglia.
RIFACCIO. In fondo non è che la mattina ci svegliamo tutti inventori e possiamo partorire la ricetta inedita. Vedo una ricetta e me la adatto. Così come fan tutti. Ognuno ha i suoi gusti, le sue tecniche preferite, il suo "scostamento individuale". Che sia per gusto, per necessità o per innato bisogno di sentirsi proprietari intellettuali di una propria versione!?!? E chi lo sa...
Ci sono giorni in cui mi sembra di avere il piccolo ratatouille sotto il cappello che muove le mie manine verso la creazione di una novità... E questo mi basta. Mi da gusto...
Ci sono giorni in cui il cibo è consolatorio. Può essere anch uno di quei giorni in cui sei impotente su una serie di aventi della tua vita, o non hai voglia di pensare che i jeans dell'anno scorso ti rideranno in faccia quando cercherai di entrarci dentro, fingendo fiducia, ma sapendo che è una prova perfettamente inutile. In quei giorni ti prendi la libertà di compiere misfatti. Fa ingrassare? who cares!
Non è sano? who cares! Si poteva ottenere in maniera meno golosodannosa?
WHO CARES!!!
E quel machissene tu lo stai dicendo al mondo che in quei giorni ti delude. Alle tue aspirazioni sospese ai tuoi sogni che prendono polvere "nel cassetto". E compio MISFATTI gastro - nomici, finora mai sfociati nel gastro - intestinale...
Una cosa so per certo di me.
Sono questa. Complicata (forse), per certi versi inconcludente (forse), apassionata (di sicuro) e senza trucco&senz'inganno.
Ho una testa vivace, troppo (forse). A volte mi procura problemi di comprensione con altri. A volte me ne preoccupo, altre no.
Ma non mi annetto la maternità di ciò che non ha avuto genesi in me.
Il mio amico Bartolino tanto tempo fa mi parlava della riconoscenza, della gratitudine.
Quella che aveva alimentato il suo affetto ed il suo essere presente, negli anni,tanti, nella vita di persone meravigliose che avevano ottenuto la riconoscenza di suo padre e mi disse...
" non è un sentimento che si estingue con la morte. E io lo porto avanti con affetto nei loro confronti".
E io? Per quanto riguarda questo blog e i suoi argomenti?
Sono riconoscente a Vanna che mi ha fatto affacciare al mondo dei blog, sgranando gli occhi davanti alle sue ricette.
Sono riconoscente a Silvia che spesso e volentieri mi lascia a bocca aperta davanti alle sue foto. Fra queste quelle delle meraviglie che cucina per se e per il suo amore, senza accendere sui suoi piatti meravigliosi, veraci, invitanti, le luci di una ribalta, patinata come la superficilità. Silvia mi ha fatto amare il modo di fotografare cibi, piatti ingredienti a distanza ravvicinatissima. E' favoloso. Non è la sovrastruttura dell'impiattamento. E' come dire, mettilo come vuoi nel piatto,ma questo è fatto di pomodorini, farina, verdure...E prova a guardare negli occhi la sostanza dei tuoi piatti, non la loro apparenza!
Sono riconoscente a Maria che mi ha donato parte delle sue piantine bio e mi ha riportato all'amore verso la terra da cui mia nonna raccoglieva i SUOI frutti. Non ho messo l'orto sul balcone per moda. Voglio decidere cosa mangiare, voglio che non ci siano "medicine" nocive spruzzate sulla mia cena. E con lei alimento l'attenzione verso la natura,verso il pianeta,verso una progettazione consapevole e rispettosa del mondo in cui viviamo.
Sono riconoscente ad Elena che mi ha avvicinato al lievito
liquido ( sebbene l'esperimento sia malriuscito per me ) facendomi
riscoprire la voglia di sapere cosa metto nello stomaco.
Sono riconoscente a Marianna che mi ha fatto dono di un po' della sua pasta madre solida, quarantenne, dolce e prodiga di quella forza che dà al mio pane e affini un sapore e un profumo di buono...E' quello che lei e Chiara cercano di diffondere con i loro prodotti e col loro carattere amichevole.
Sono riconscente a Renato che mi da un esempio di collega (ingegnere) pronto a promuovere una cultura di attenzione verso la coltivazione biologica senza ingiustificato ricarico sul prezzo e una cura nei piccoli dettagli ( le adorabili borse di tela dura ) che denotano la voglia di non creare inutili rifiuti.
L'elenco sarebbe lungo ( per fortuna mia ), passando da mia madre che mi ha cresciuto a manicaretti,resistendo ai miei adolescenziali rigurgiti di precisione ingegneristica in cucina, sfociati oggi nel più spinto rifiuto delle dosi rigide e prefissate.
Gli Amici, quelli che sento come miei lacerti: Viviana, Sergio, Maria Giovanna , "archanna" e Maria in primis, senza togliere nulla agli altri amici e cuginetti.
Ma non posso non essere riconoscente "at last,but not the last" a Giovannipiccoloelopo, il mio dolce amorino che pazientemente sopporta, sperimenta, gusta o ingoia a fatica... Ma ogni giorno è lì. Accanto a me, mi sostiene con entusiasmo e il suo essere solido. Mi accoglie nel suo abbraccio senza il quale non mi addormento e vuole bene al nostro gatto ( non c'entra,ma per me è fondamentale e bellissimo ).
Ma la discussione non è chiusa. rimane aPERTA.quindi si, chiamatemi PERTA e se porprio vi scappa, sceglietevi un prefisso purchè non sia co
:D