E pensare che i taralli domestici hanno segnato la mia infanzia...
Come quella di chi ha/aveva una nonna pugliese.
La mia omonima nonna ( o sono io la sua omonima nipote femmina della figlia femmina ) trasformava frequentissimamente impasti informi in impasti "in forma" :
in forma di tarallo, in forma di focaccia, in forma di orecchiette, cappelletti, strascinati... In forma di cose buone!!!
Io oggi mi ritrovo a fare i tarallini amorosi perchè "c'ho l'esubero".
Nooo niente a che vedere con il carattere. Molto a che vedere con la lievitazione della mia pasta madre, la P.Impa.
Ci tengo a precisare che mia nonna, mia madre ed il più delle volte io usiamo i sensi più che i numeri. Ma riporto quello che ho usato questa volta.
- 100 gr di Pasta Madre, solida, non rinfrescata ( P.Impa );
- 100 gr di semola rimacinata integrale;
- 50 gr di farina 0;
- 50 gr di acqua tiepidina;
- 20 gr di vino bianco ( da unire all'acqua e intiepidire );
- 30 gr di olio EVO;
- una manciatina di semi di finocchio;
- un pizzicone di sale;
- una spruzzatina di pepe nero.
Sciolgo la P.Impa, nell'acqua&vino tiepidino.
Unisco le farine, sale, pepe e in ultimo i semini di finocchio e impasto fino ad ottenere un composto liscio.
Lo lascio riposare un' oretta sulla spianatoia in legno, coperto da una ciotola rovesciata.
Formo il bigolo. Per dare la forma ai tarallini amorosi, avvolgo il bigolo intorno al dito, schiaccio per unire le due estremità e stacco il neonato tarallino dal resto del bigolo.
Vado di fretta oggi, quindi li riverso alla meno peggio in un mucchio. Con la calma è anche carino metterli in fila come soldatini!!!
Vabbè. Non avrei proprio cercato la precisione questa volta... Magari la prossima volta!
Ne faccio alcuni più grossetti che inforno direttamente su placca foderata di carta forno a 200° statico.
Questi sono del tipo friabile.
Calo, un po' alla volta, i restanti tarallini amorosi in acqua bollente salata.
Sono troppo carini. Salgono da soli a galla festosi.
E' come se cinguettassero: "siamoprooooontiiiii"
"pescaci, daaaaaaaiiii".
E' esattamente ciò che faccio e li adagio su un canovaccio pulito e depilato ad asciugare.
Si, c'ho alcuni canovacci pelosetti... Quelli non vanno bene. Sennò faccio il tarallino invernale col collo di pelliccia. no, no!
Li passo in forno 10 minuti a 200°. ( i tempi dipendono sempre dai forni).
Se sono stata tranquilla,ho realizzato senza fretta i miei tarllini, nel frattempo gli altri si sono cotti, sennò impilo due placche.
Devo estrarli dal forno quando sono ben secchi. Semplicemente ne assaggio uno. Può far finta di essere pronto,ma essere ancora crudo al centro. E' fondamentale. Se non si è completamente asciugato l'impasto, una volta freddi, perdono la croccantezza.
Un tarallo che non scrocchia sotto i denti non da soddisfazione...
In caso di controllo positivo, li metto a raffreddare su una gratella.
ET voiTlaT il TarallinoT!
Ma se non sono proprio amorini amorosi i miei tarallini frettolosi :))